09/12/10 By Andrea

ANTICO SAPERE, SCIENZA DUALISTICA E PARADIGMA OLISTICO: VERSO UNA NUOVA SCIENZA ANTICA

Il mondo è ciò che sogni.

Questo è ciò che hanno compreso e insegnato i saggi, sciamani, mistici e artisti che hanno attinto, in diversi luoghi e diversi tempi, alle conoscenze celate nell’universo visibile e custodite e tramandate dalle antiche tradizioni d’Oriente e d’Occidente.

Oggi, all’interno della cultura occidentale tecnologica e scientifica, altri uomini, con diversi strumenti teorici quali la biologia e la fisica, stanno giungendo alle stesse conclusioni e, attraverso le nuove scoperte scientifiche, stanno contribuendo ad avvalorare l’Antica Sapienza fornendo validità scientifica ad alcuni dei principi da Essa trasmessi.

Nasce così un nuovo paradigma scientifico, quello olistico, che propone una visione unitaria della realtà, superando quella dualistica del paradigma newtoniano-cartesiano.

La visione olistica propone (o ri-propone) il sistema vivente come un sistema unitario che richiede, per essere studiato e compreso, una visione unitaria, olistica appunto.

Propone anche strumenti operativi, “tecnologie del sacro”, per poter trascendere i confini della mente razionale e del mondo materiale, per attingere al sapere e al potenziale celato in esso.

Propone inoltre una visione unitaria dell’essere umano stesso, non divisibile né analizzabile secondo i canoni della scienza medica classica, se l’intento è la comprensione di ciò che ne impedisce il naturale sviluppo verso maggior benessere e realizzazione.

Il paradigma olistico non si contrappone, però, alla scienza dualistica, ma la include e trascende, secondo un ottica sistemica.

A partire da quest’ottica, inoltre, l’essere umano (come ogni altro sistema aperto), sopravvive attraverso l’auto-rinnovamento e l’auto-trascendenza, e quindi necessita di poter mantenere uno stato di omeostasi (che è sempre un equilibrio dinamico e mai statico) e di avere la possibilità di includere e trascendere il nuovo per evolvere.

La rigidità degli elementi nel sistema produce malattia e morte, mentre la fluidità permette il naturale tendere del sistema verso uno stato di benessere.

Non si tratta quindi tanto di curare o modificare, quanto di accorgersi di cosa impedisce lo spontaneo fluire, smettendo di opporsi a questo.

Far muovere ciò che è fermo.

Dar voce a ciò che è nel silenzio.

Portare alla luce ciò che è nell’ombra.

Dal punto di vista operativo, la visione olistica, ridona valore agli strumenti antichi di conoscenza quali la consapevolezza e l’intuizione.

Per entrare in contatto con gli archetipi, con i principi alla base dell’universo, con le forze o leggi che ne regolano il funzionamento, non sono sufficienti le nozioni (l’accumulo delle quali è necessario per la conoscenza duale).

Secondo le antiche tradizioni la Conoscenza è in realtà già presente in un luogo, basta trovare il modo per raggiungerlo e, dato che questo luogo è in realtà uno stato dell’essere, uno stato di coscienza, allora sono necessari degli strumenti che permettano l’accesso a questo stato, strumenti psicofisici, quindi, che creino le condizioni per una trasformazione interiore.