Andrea Grosso

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Come una Scoliosi Mi Ha Portato Sul Cammino dello Yoga e della Consapevolezza

Spesso dietro un dolore forte e cronico, come quello dato dalla scoliosi, o una difficoltà si nasconde un’opportunità.

Oggi io, Andrea, voglio raccontarti una storia personale che potrebbe offrirti una nuova prospettiva o nuovi spunti per comprendere meglio l’importanza, l’immenso valore, di praticare alcune tecniche provenienti da insegnamenti antichi, come lo Yoga.

Qualche tempo fa sono tornato da un amico chiropratico che non vedevo da anni.
Una visita fatta un po’ per il piacere di rivederlo, un po’ per concedermi un trattamento benefico.

Durante il trattamento, osservando la mia schiena, mi ha ricordato della mia scoliosi:

una deviazione della colonna vertebrale che avevo completamente dimenticato, perché da molti anni non ne avvertivo più il dolore.

E in quel momento ho sentito una profonda gratitudine.

Io sapevo di averla ma me ne ero completamente dimenticato visto che non avevo ormai da molti molti anni quel dolore che me la fece scoprire.

E questo mi ha portato a ricordare, con gratitudine, come quella scoliosi mi abbia aperto la strada a qualcosa di davvero prezioso.

Ora ti racconto…

Molti anni fa, già appassionato sia dalla Filosofia che dall’Arte ma non ancora all’interno di quella che definirei una Via di seria Ricerca Interiore, ho vissuto diversi eventi che mi hanno portato a voler approfondire sempre di più, nello studio e soprattutto nella pratica, percorsi alternativi a quelli offerti comunemente dalla società. Uno di questi è iniziato con un forte dolore costante che partiva dall’inguine e coinvolgeva tutta la gamba sinistra. In quegli anni suonavo in una band hard rock. Chitarrista solista, con una bellissima Les Paul nera. Bella quanto…pesante! Non so dirti con certezza se la causa è stata solo quella – probabilmente anche un grave incidente con lo scooter di qualche anno prima ci aveva messo del suo – però alla fine una lastra ha rivelato una scoliosi che mi generava quel dolore. Alla diagnosi è seguita una di quelle frasi (che ho sentito ripetere diverse volte per altre patologie) che fortunatamente la mia mente anticonformista e ribelle non poteva accettare: 

“La scoliosi non si cura. Puoi fare qualche trattamento, un pò di nuoto e per il dolore puoi prendere dei farmaci”.

Ecco, per me, che avevo poco meno di 20 anni, era inconcepibile una "condanna" del genere.

Ecco che allora mi sono messo alla ricerca di vie alterative.

Considera che a quei tempi non c’era tutta l’offerta di medicina e discipline cosiddette olistiche di oggi.

Anzi.

Lo Yoga, allora, era ancora qualcosa praticato solo da persone strane e un pò fuori di testa.

Io però ho sempre pensato, istintivamente, che muovere il corpo nel giusto modo avrebbe portato benefici.

E sempre intuitivamente sapevo che in quelle scienze antiche di cui avevo letto o sentito parlare esisteva una verità più profonda relativa al funzionamento della macchina umana.

Una verità che contemplava anche e soprattutto gli aspetti energetici.

Iniziai ad applicare questa conoscenza alla danza, le arti marziali e agli esercizi corporei del training teatrale che da poco avevo iniziato a praticare.

E già questo mi portò dei benefici.

POI “PER CASO” INCONTRAI LO YOGA

Ed ecco che, dopo meno di quanto pensassi, attraverso una pratica costante e degli ottimi insegnanti, sentii e vidi il mio corpo cambiare letteralmente.

E quel dolore all’inguine e alla gamba scomparire.