07/03/12 By Andrea

L’ESSERE E LA PERSONALITA’, LA TECNICA E CHI LA USA – PRIMA PARTE

Secondo un’ottica transpersonale, la personalità non esaurisce ciò che è l’intero sistema-essere umano.

Anzi.

Ne rappresenta la parte più esterna, visibile e impermanente.

In realtà ci sono alcuni livelli appartenenti alla personalità, o all’ego, meno visibili, come le emozioni e le varie impalcature cognitive, come le convinzioni, i condizionamenti, le idee e le nozioni acquisite nella vita.

Anche le capacità (mentali e fisiche) appartengono al mondo della personalità.

E la personalità, nel suo complesso, appartiene al mondo della sopravvivenza.

E’ la parte più animale dell’essere umano che ha, come primo e unico scopo, quello di sopravvivere.

Certo, nell’essere umano le funzioni deputate alla sopravvivenza si sono evolute, fino ad assumere forme estremamente complesse.

Fino ad arrivare ad un apparato mentale in grado di ragionare in modo preciso e delineato, ad organizzare interi sistemi complessi, a progettare strutture e tecnologie raffinatissime.

Non solo.

Oggi è possibile studiare tecniche di apprendimento veloce di straordinaria efficacia.

Lettura veloce, memorizzazione straordinaria, tecniche di gestione delle emozioni, tecniche per decondizionarsi e ricondizionarsi al fine di ottenere successo e salute.

Lo stesso vale per il corpo: il mondo del benessere, del fitness e dello sport si è evoluto straordinariamente negli ultimi anni e, insieme al progresso scientifico e tecnologico, oggi è davvero possibile, se si ha tempo e denaro, tendere ad un corpo quasi perfetto e in grado di compiere performance straordinarie.

Tutto positivo…in potenza.

Perché?

Perché se tutto ciò che si fa per evolvere e perfezionare la personalità deriva dalla personalità stessa, allora il fine è solo la sopravvivenza e, quindi, la motivazione è solo una:

la PAURA!

Paura di morire, che in realtà si potrebbe meglio definire come paura di non esistere davvero.

Paura che nel nostro caso, a differenza degli animali, travalica di gran lunga la primordiale paura di non avere cibo, acqua, e di essere sbranato da chi è in cima alla catena alimentare.

Nel nostro caso a queste paure primarie si aggiungono tante altre sottocategorie più complesse:

Paura di non piacere, paura di fallire, di non conquistare un o una partner.

Paura di non essere accettato, paura di non farcela.

Paura di essere esclusi o giudicati. Paura di restare soli.

In questo periodo paura di perdere il lavoro, di non avere abbastanza soldi.

Insomma.

Se queste sono le motivazioni, per quanto possiamo sforzarci di migliorare il nostro corpo e la nostra mente (insomma, la nostra personalità), finiamo sempre per ricominciare da capo, perché ogni tecnica appresa e ogni abilità specifica perfezionata…

…non garantiranno MAI la sopravvivenza della personalità.

E’ come se ogni miglioramento fosse, dal punto di vista di quest’ultima, solo uno spostare  di un quarto d’ora la sveglia che, comunque, suonerà.

E quindi, la paura, nello sfondo, permane intatta.

Dietro la maschera del super uomo (o della super donna) rimane celato il bambino (o la bambina) che trema di paura.

Ma l’Essere?

 

CONTINUA…