22/01/22 By Andrea

Thich Nhat Hanh e il Miracolo della Presenza Mentale

Se ascoltiamo dalla mente silenziosa, ogni canto di uccello e ogni sussurro dei rami di pino nel vento ci parleranno.


Sono sincero: non ho letto tutti i libri di Thich Nhat Hanh, né visto tutti i suoi video su YouTube.

Nè tantomeno sono stato fra le migliaia di persone che ogni anno, dal 2007, andavano ai suoi ritiri di meditazione.

Però ho molto ben impresso la copertina del libro i cui contenuti mi hanno colpito e influenzato molto una ventina di anni fa:


“Il miracolo della presenza mentale: un manuale di meditazione”.


Questo libro di Thich Nhat Hanh, di un “tale vietnamita” che allora almeno per me non rappresentava nulla di particolarmente celebre, mi ha colpito per la sua estrema semplicità.


Semplicità nel modo in cui è scritto.

Soprattutto mi ha colpito però la cristallina semplicità del “metodo” proposto per raggiungere serenità e pace interiori.


Una semplicità di metodo davvero troppo evidente, al limite dell’insopportabile, per una mente che è abituata a non fermarsi mai e che, di solito, tende a vantarsi di riuscire ad escogitare metodi complicati, evoluti, virtuosi e infinitamente colorati (spesso più dalle parole che dai potenziali realizzativi).


La pura e semplice presenza mentale come via per la pace interiore.

Ma anche per la pace esterna, e perfino nel mondo.


Per quel che so della sua vita, è una delle rare ma preziose persone che non ha esitato a cogliere che Amore è anche Azione e la Spiritualità è anche interesse per l’Umano e la Società.


E, forse ancora più raro e prezioso, ha posto l’accento non sul “fare” in modo compulsivo o emotivamente colorato (né di certo in modo violento), ma sul grande potere della Consapevolezza e dell’Azione Consapevole.

La Consapevolezza, la Presenza Mentale come Via di realizzazione Interiore e di diffusione di Pace e Amore.

Grazie 🙏

PS:

É curioso che il 21 Gennaio, giorno prima della sua morte, ho scritto in una chat privata un post senza avere ancora la più pallida idea che Thich Nhat Hanh se ne fosse andato e, come scritto sopra, senza aver letto più di lui da anni e senza seguirlo come Maestro.


Lui non parla della presenza mentale negli stessi termini in cui ne ho parlato io, non con lo stesso fuoco e alcuni aspetti profondamente esoterici che ho espresso.

Lui pone l’accento sugli aspetti della consapevolezza, della serenità e del silenzio mentale.
Ma stiamo parlando di diversi aspetti dello stesso Principio.


Poi c’è qualcuno che ancora non crede al fatto che siamo tutti interconnessi!


Ecco cosa ho scritto il 21 Gennaio: clicca qui per leggerlo.


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